martedì 24 gennaio 2012

Nonostante la Lega, sventola il tricolore italiano

Incredulità, sdegno, stupore e indignazione. Sono questi i sentimenti con cui il mondo politico, per una volta unito da destra a sinistra, ha accolto la notizia della censura imposta dalla Digos ai militanti socialisti, che in risposta alla manifestazione leghista di domenica scorsa avevano portato in piazza il tricolore. Per ragioni di ordine pubblico è stato loro ordinato di riporre il simbolo dell’unità nazionale. Un provvedimento che ha sollevato clamore, tanto da spingere il segretario del Psi Riccardo Nencini a tornare subito in piazza con il Tricolore, domani a Roma davanti al Viminale, e a promuovere interrogazioni parlamentari al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri sull’accaduto. Molti sono stati i rappresentanti dei partiti politici italiani che hanno commentato la vicenda e condannato l’episodio di domenica a Milano. Ecco quindi una sorta di manifesto bipartisan di onorevoli e senatori di diversi schieramenti politici che si sono espressi a favore del tricolore e dell’iniziativa socialista.

Carlo Vizzini (Psi) - Il senatore socialista Carlo Vizzini dice di essere «stato educato a pensare che questioni di ordine pubblico fossero poste da coloro che vogliono ignorare e maltrattare il tricolore. L’idea di ammainare la bandiera italiana per questioni del genere è offensiva per tutti i cittadini e per la Costituzione».

Massimo Donadi (Idv) – Per il capogruppo dell’Idv alla Camera Massimo Donadi la vicenda è «paradossale. Si consente che un movimento che predica grettamente la secessione comprima il diritto del popolo italiano a esporre il proprio vessillo». Un fatto «inaccettabile» per Donadi, che aggiunge: «Daremo appoggio alla scelta legittima e doverosa» di tornare in piazza col tricolore, «perché l’Italia non si chiuda in localismi».

Vincenzo Vita (Pd) - Il senatore del Pd Vincenzo Vita ha «simpatizzato con i socialisti domenica, perché hanno fatto bene a ricordare che c’è un valore più alto, quello dell’unità nazionale, che purtroppo va difeso contro una Lega che è tornata a vaneggiare di secessione».

Beatrice Lorenzin (Pdl) - Anche dal Pdl, partito fino a poco tempo fa alleato del Carroccio, arriva il biasimo per quanto accaduto a Milano. «L’unico commento che posso dare è che il Tricolore non può essere considerato una provocazione, dal momento che è previsto e tutelato dalla Costituzione».

Paola Concia (Pd) - La deputata del Partito democratico Paola Concia ha accolto la notizia con incredulità. «Addirittura esporre il tricolore è diventata una provocazione. Ma siamo Pazzi»? si chiede Concia sbigottita. «È allucinante un Paese che fa fare a Bossi ciò che vuole e invece impedisce a un partito di fare una cosa normale come esporre il simbolo dell’unità nazionale».

Jean Leonard Touadì (Pd) - Anche il deputato del Pd di origine congolese Jean Leonard Touadi esprime parole di condanna per quanto è avvenuto domenica a Milano. «Mi sento offeso come italiano – sostiene Touadi – perché il tricolore, che dovrebbe essere il simbolo della cittadinanza dovunque, viene marginalizzato per colpa di un movimento che porta avanti istanze particolariste e micro-identitarie».

Emma Bonino (Radicali) - La senatrice e leader dei radicali Emma Bonino trova «sorprendente la tesi secondo cui bisogna stare attenti a non turbare gli altri quando si intende sventolare la bandiera italiana. Trovo surreale che non si possa srotolare il tricolore per motivi di ordine pubblico».

Angelo Bonelli (Verdi) - Il segretario dei Verdi Angelo Bonelli pone l’accento su «un fatto molto grave, che riguarda il degrado dell’idea di legalità. Perché se oggi esporre il tricolore è considerato un problema per l’ordine pubblico vuol dire che è l’idea stessa di legalità a essere messa in discussione».

Elisabetta Gardini (Pdl) - L’europarlamentare del Pdl Elisabetta Gardini fa notare che «il tricolore appartiene e incarna i sentimenti di un popolo». «Non posso concepire che il tricolore possa essere considerato provocatorio – aggiunge Gardini – perché per quel simbolo sono morti dei giovani che hanno costruito il nostro Paese».

Roberto Menia (Fli) - Il deputato di Futuro e libertà Roberto Menia ha annunciato una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno. «Andranno chiariti i contorni della vicenda – spiega Menia – ma io che ho sempre avuto rispetto per le forze dell’ordine, non posso concepire che ci si sogni di far togliere il Tricolore durante una manifestazione».

Nicola Bandini

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