
In un articolo attualissimo di Bettino Craxi, pubblicato su Critica Sociale quattordici anni fa, nel 1995, si illustrava nel dettaglio come funziona la costruzione delle campagne giornalistiche nell'incestuoso legame tra giornalisti e giudici. Il caso in esame è quello della "redazione giudiziaria unificata", come un cronista la definì, nella Procura di Mani Pulite. Lo schema di lavoro è lo stesso di oggi e si fonda sul principio che "cane non mangia cane" e che ogni testata prima di pubblicare si adegua a quella che "tira la volata" per non perdere terreno. Di qui la subordinazione ai pm e la manipolazione dell'informazione da parte della magistratura politicizzata. E' garantista e non repressiva, quindi, una normativa che sanzioni l'abuso della libertà di stampa quando il suo esercizio nega la libertà di opinione e il diritto all' integrità morale di chi non può difendersi (non disponendo di mezzi di informazione altrettanto efficaci).
E' garantista una normativa che sanzioni la promiscuità tra Poteri (giudiziario e mediatico) che nelle democrazie liberali debbono restare separati e soprattutto controbilanciarsi, non compromettersi.
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