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E' un figlio della modernità: per la sua storia, la sua pelle, i suoi
studi, le sue idee su ambiente, povertà, economia, sanità, diritti
individuali, senza dimenticare libero mercato e iniziativa privata. E,
poi, ci dà la speranza che guarderà anche alle tragedie africane, dal
Sudan al Congo, alla Nigeria, e allo scenario dei paesi deboli di Asia
e Medio Oriente, con un'attenzione particolare ad Israele ed ai
principi della democrazia da difendere e favorire ovunque. Sarà anche
venata di provincialismo la corsa ai commenti sulle elezioni Usa, ma
dire almeno in anticipo perché siamo per Obama ci è sembrato quasi un
dovere, consapevoli che il vento di una sua eventuale elezione
contiene i germi delle nostre speranze riformiste, pur senza cadere
nell'infantile tranello di tradurre in italiano tutto ciò che sa di
politica americana». Lo sottolinea il
segretario del Partito
socialista, Riccardo Nencini, che stasera seguirà l' Election Day al
Saschall di Firenze, in una serata organizzata dall' Associazione
Toscana-Usa.
Un nuovo capitolo nelle relazioni transatlantiche. E' quanto si aspetta
dal futuro presidente degli Stati Uniti il
capogruppo del Partito
Socialista all'Europarlamento, Martin Schulz, che chiede anche un
primo, simbolico gesto: la chiusura immediata del carcere di
Guantanamo.
"
Quale primo gesto simbolico il neoeletto presidente dovrebbe chiudere
il lager di Guantanamo Bay", ha dichiarato Schulz nel corso di una
conferenza stampa.
Il capogruppo socialista ha rivolto poi severe critiche al presidente
uscente George W. Bush: "Le tensioni e le divisioni causate dal regime
di Bush su questioni politiche globali e fondamentali per il futuro,
come la stabilità internazionale e i mutamenti climatici, devono da
oggi in poi appartenere al passato".
"
Mi auguro - ha concluso Schulz -
che sia giunta la fine dell'unilateralismo americano nella politica internazionale".
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