Domenica 12 e lunedì 13 giugno le elettrici e gli elettori italiani sono
chiamati alle urne per rispondere a quattro quesiti referendari che
possono rappresentare, con il raggiungimento del quorum e la vittoria
dei Sì, un ulteriore avviso di sfratto, dopo il chiaro segnale venuto
dalle recenti elezioni amministrative, per il governo Berlusconi e la
precaria maggioranza parlamentare che ancora lo sostiene.
I socialisti invitano dunque a recarsi ai seggi e a votare quattro Sì.
I temi oggetto del referendum sono infatti da anni al centro delle
nostre battaglie.
In particolare è necessario sventare il tentativo del governo volto a
perseguire una politica energetica basata sulla costruzione di nuove
centrali nucleari, tema già sollevato nel 1987 dal Psi che fu tra i
promotori di un analogo e vittorioso referendum, garantire che la
giustizia sia davvero uguale per tutti, cancellando l'iniqua legge sul
legittimo impedimento e rendere l'acqua un bene fruibile per tutti i
cittadini pur nella consapevolezza che, su questa questione, occorrerà
adottare interventi legislativi atti ad evitare che il monopolio delle
aziende pubbliche sia assoluto pur essendoci imprese collocate sul
mercato che potrebbero, invece, favorire maggiore efficienza delle
reti idriche con un costante monitoraggio e manutenzione degli
impianti e, in virtù della concorrenza, ad un costo più basso per i
cittadini. Sarà inoltre necessario modificare l'attuale normativa che,
in tema di gestione dell'acqua, consente ai comuni di ricoprire la
doppia veste di controllori e controllati.
L'occasione data della consultazione referendaria dimostra una volta
di più quanto sia indispensabile cambiare l'Italia.
Muovendo da codesta convinzione abbiamo proposto all'attenzione dei
cittadini quattro petizioni popolari per modificare l'attuale legge
elettorale, cambiare il finanziamento pubblico ai partiti, per
istituire
una tassa equa sulle transazioni finanziarie e per innovare la
legislazione sul lavoro, allo scopo di eliminare la precarietà e dare
parità vera a uomini e donne.
Prosegue in tutta Italia la raccolta firme già avviata.
Chiediamo ai cittadini di aderire apponendo una firma su ciascuna delle
petizioni.
Lo potranno fare recandosi presso i gazebo che i socialisti
allestiscono in tutti i capoluoghi di provincia.
RICCARDO NENCINI
Roma, 9 giugno 2011
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