Per Mauro Del Bue, della segreteria nazionale del Psi: "Ha ragione Marco Pannella a sostenere che il Consiglio d’Europa annuncia sanzioni ai paesi che cambiano le loro leggi elettorali meno di un anno prima delle elezioni. Sarà così anche stavolta per l’Italia che dei rimproveri, delle scomuniche e delle sanzioni europee bellamente se ne strafotte in fatto di giustizia come di leggi elettorali. Ma non è la prima volta. In Italia - osserva l'esponente socialista- questa è la prassi della nefasta seconda Repubblica che inaugurò la sua stagione proprio con la riforma della legge elettorale approvata alla fine del 1993 a meno di un anno dalle elezioni anticipate dell’aprile dell’anno dopo.
Adesso la scena si ripete puntuale. E i partiti s’incontrano per individuare un’intesa che pare, almeno per ora, scontrarsi con la questione dell’introduzione o meno delle preferenze (favorevoli Casini e parte del Pdl, contrario il Pd). E’ naturale che, ponendo mano a riforme a pochi mesi dalle elezioni, ognuno sia ancora più tentato di far passare le tesi che più lo avvantaggia, senza tenere in nessun conto la coerenza di una riforma complessiva. Per questo rilancerei, nell’interesse non tanto nostro, ma dell’Italia, il Comitato per la difesa della democrazia, e chiederei che anche i partiti che sono fuori dal Parlamento vengano coinvolti nella riflessione sulla legge elettorale. I tre moschettieri (Pdl, Pd e Udc) - conclude Del Bue - non sono l’Italia".
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