La spending review in 22 punti, brevi.
Le cose da sapere sul decreto del governo per ridurre la spesa, dalla
sanità alla scuola passando per gli uffici della pubblica
amministrazione
Dopo un lungo Consiglio dei ministri il governo Monti ha presentato il
decreto legge sulla cosiddetta "spending review", la riduzione della
spesa nel settore pubblico. Il nuovo provvedimento, che è stato varato
sotto forma di decreto legge, dovrebbe consentire un risparmio
iniziale di 4,5 miliardi di euro per quest'anno. Salvo cambiamenti, ha
spiegato il governo, nel 2013 il denaro risparmiato dovrebbe essere
pari a circa 10,5 miliardi di euro. Le nuove risorse economiche
ottenute con la "spending review" - cui ha principalmente lavorato il
commissario per la razionalizzazione della spesa Enrico Bondi nominato
dal governo a fine aprile - dovrebbero escludere l'aumento automatico
dell'aliquota IVA dopo l'estate, evitando altre conseguenze pesanti
sui consumi. Il denaro risparmiato sarà anche utilizzato per la
copertura di altre 55mila persone in attesa di tutele previdenziali, i
cosiddetti "esodati".
Un altro Consiglio dei ministri ha, successivamente, approvato il
decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie: in
quel campo è stato previsto l'accorpamento di 37 tribunali e di 38
procure e la soppressione di 220 sezioni distaccate di tribunali.
Le soluzioni adottate dal governo per ridurre la spesa sono numerose e
introducono importanti novità o provvedimenti attesi da tempo, e su
cui si discute da anni. Abbiamo riassunto le cose più importanti da
sapere per farsi un'idea sulle decisioni del Consiglio dei ministri.
1. Salvo non siano state trovate condizioni più vantaggiose, per la
Pubblica Amministrazione sono validi solo i contratti attivati tramite
Consip, la società che funziona come "centrale acquisti" del ministero
dell'Economia. Il settore sanitario è escluso e ha un suo regolamento.
2. Nel caso dei contratti già in corso, le amministrazioni possono
tirarsi indietro se i fornitori non adeguano le loro prestazioni alle
migliori condizioni previste da Consip.
3. I ministeri applicano già da quest'anno sistemi di riduzione della
spesa per quanto riguarda l'acquisto di beni e servizi.
4. La prevista riduzione del personale nella pubblica amministrazione
non riguarda la scuola, la sicurezza, i soccorsi e la magistratura.
5. I ministeri dovranno ridurre del 20 per cento il numero dei
dirigenti e del 10 per cento i dipendenti. È previsto anche l'obbligo
di razionalizzare le risorse, riordinando le competenze ed eliminando
le duplicazioni.
6. Per le Forze armate è prevista una riduzione degli organici di
almeno il 10 per cento.
7. I dipendenti in eccesso della pubblica amministrazione potranno
usufruire del prepensionamento, a patto di avere maturato i requisiti
necessari prima che entrasse in vigore la riforma delle pensioni. In
alternativa il dipendente potrà andare in mobilità per due anni con
l'80 per cento dello stipendio e rimarrà senza impiego se non sarà
stato collocato in un'altra amministrazione.
8. Per le auto della pubblica amministrazione (le cosiddette "auto
blu") è richiesta a partire dal 2013 una riduzione della spesa pari al
50 per cento rispetto a quanto si spendeva nel 2011. La regola non si
applica o si applica con eccezioni per i mezzi di soccorso e di
sicurezza.
9. I buoni pasto della pubblica amministrazione non potranno superare
il valore di 7 euro per buono, anche per i dirigenti.
10. Il personale della pubblica amministrazione deve andare in ferie:
non è possibile lavorarle in cambio di trattamenti economici
ulteriori.
11. Fino al 2014 non sarà applicato l'aggiornamento dell'indice ISTAT
per gli edifici in affitto della pubblica amministrazione, il locatore
avrà la facoltà di recedere dal contratto. È inoltre prevista la
rinegoziazione dei contratti per ottenere una riduzione del 15 per
cento sull'affitto.
12. Gli spazi usati come uffici dalle amministrazioni saranno ridotti:
in quelli nuovi sono previsti tra i 12 e i 20 metri quadrati per
addetto, in quelli vecchi tra i 20 e i 25 metri quadrati. Saranno
anche ridotti gli spazi per gli archivi.
13. Sarà accelerato il sistema per la vendita degli appartamenti di
servizio di proprietà dell'Esercito.
14. I consigli di amministrazione delle società a totale controllo
pubblico dovranno avere solo tre membri, e due di questi dovranno
essere dipendenti dell'amministrazione che detiene la partecipazione
nell'azienda (o della società controllante in caso di partecipazione
indiretta). Dal 2014 la pubblica amministrazione dovrà procedere
all'acquisto di beni e servizi sul mercato tramite sistemi che
tutelino la concorrenza, come previsto nel "Codice appalti".
15. Per ministeri ed enti statali ci sono tagli per 1,5 miliardi
quest'anno e per 3 miliardi nel 2013.
16. Sono soppressi numerosi enti e fondazioni, le cui competenze
saranno nuovamente trasferite ai ministeri.
17. I trasferimenti dello Stato alle Regioni si riducono di 700
milioni di euro quest'anno e di 1 miliardo di euro nel 2013, fatta
eccezione per le risorse necessarie per la sanità.
18. La riduzione delle province è prevista, sulla base della
dimensione territoriale e del numero di abitanti, ma sarà affrontata
con un provvedimento a parte entro dieci giorni dall'entrata in vigore
del decreto sulla spesa. Qui trovate quello che c'è da sapere
sull'eterna questione.
19. Le scuole avranno un sistema di tesoreria unica per tutte le
risorse finanziarie depositate fino a ora nelle banche private. Il
personale docente impiegato nelle scuole italiane all'estero sarà
ridotto e razionalizzato. Il trasferimento di 23 milioni di euro alle
Regioni eliminerà il problema del costo delle visite fiscali per le
scuole. Il Corriere della Sera ha riassunto qualche altra misura
economica che riguarda la scuola e sarebbe contenuta nel decreto (il
cui testo integrale non è stato ancora reso pubblico), oltre ad alcuni
annunci del ministro Profumo su diverse innovazioni tecnologiche nel
settore per il futuro.
20. Le università non statali ricevono 10 milioni di euro, la metà di
quanto stanziato in passato. Sono previsti 90 milioni di euro in più
per il diritto allo studio. 103 milioni di euro sono stanziati per i
libri gratuiti nella scuola secondaria di primo grado (le medie, alle
elementari ci pensano già i Comuni).
21. I contratti di fornitura nella sanità saranno ridotti del 5 per
cento, per quelli già in corso le aziende sanitarie potranno tirarsi
indietro nel caso in cui i prezzi applicati siano più alti del 20 per
cento rispetto a quelli di riferimento. Sempre in ambito sanitario, il
Corriere della Sera (che ha pubblicato una bozza non definitiva del
testo integrale del decreto) ha scritto che verranno ridotti gli
organici degli ospedali e tagliati alcuni posti letto, stimati in
18-20 mila: i tagli, a cura delle regioni, verrebbero fatti tramite
l'abolizione di primariati ritenuti inutili o ridondanti rispetto alle
strutture già esistenti negli stessi ospedali.
22. Lo sconto obbligatorio applicato per la sanità pubblica aumenta
già quest'anno: le farmacie dovranno applicarne uno pari al 3,85 per
cento (prima era 1,82 per cento) e le aziende farmaceutiche
sconteranno del 6,5 per cento (prima era 1,83 per cento).
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