
Secondo il segretario socialista un simile atteggiamento da parte del servizio televisivo pubblico è in palese violazione degli articoli 21 ('Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale') e 49 ('Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale') della Costituzione, nonché contrastante con quanto previsto dall'art. 71, che regola le procedure per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. «E' evidente – scrive ancora Nencini al Capo dello Stato - che gli articoli 49 e 71 della Carta, per poter trovare piena applicazione, devono poter confidare su una diffusa conoscenza delle attività dei partiti e, nello specifico, della iniziativa legislativa che si intende intraprendere grazie al sostegno dei cittadini».
Nencini, nel ricordare che da luglio ad oggi lo spazio concesso al Ps sulle reti pubbliche è stato dello 0,2% sul totale, ha chiesto al Presidente un incontro per illustrare la situazione. «Per i partiti che non hanno presenza parlamentare in Italia – ha concluso - non c'è più diritto di cittadinanza».
Prosegue lo sciopero della fame del leader socialista
Nencini: Grave comportamento di Petruccioli e Rai su censura partiti minori
«E' gravissimo che il presidente della Rai, Petruccioli, non risponda a chi denuncia una disinformazione palese messa in atto dal servizio pubblico. Ancor più grave se la censura investe tutti i partiti minori, fino a ipotizzare una strategia della disinformazione che non fa onore a chiunque dica di ispirarsi a principi di democrazia e pluralismo, così come prevedono gli articoli 21 e 49 della Costituzione sul diritto a manifestare il proprio pensiero e sul diritto ad associarsi per concorrere alle decisioni politiche. Da tre giorni siamo in sciopero della fame per protestare contro un comportamento stupefacente che impedisce ai cittadini di conoscere iniziative che affrontano temi scottanti come le campagne che i socialisti hanno lanciato sui diritti civili, il precariato, le riforme costituzionali e il carovita. Saremo costretti ad inasprire dalla prossima settimana la nostra forma di protesta contro una Rai che può essere qualificata in tanti modi, non certo quello di servizio pubblico a difesa del pluralismo e della conoscenza di tutte le opinioni». Lo afferma il segretario del Partito Socialista Riccardo Nencini, che venerdì scorso aveva scritto una lettera al presidente della Rai Petruccioli e al direttore generale Cappon per denunciare la situazione dell'informazione in Rai ed informarli dell'inizio dello sciopero della fame come forma di protesta.
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