
CLAUDIO LATINI, SETTANTADUE anni, portorecanatese, sindacalista di lungo corso (dal consiglio di fabbrica del Nuovo Pignone al coordinamento nazionale Uilm), Claudio Latini è fresco di nomina alla segreteria provinciale della Uil pensionati.
«Non troppo bene, purtroppo. Guardiamo alla situazione generale. Le pensioni, che in provincia sono tra le più penalizzate, arrancano dietro agli aumenti incontrollati di prezzi e tariffe, e perdono potere d’acquisto».
E scendendo al particolare, a Porto Recanati?
«Il discorso non cambia: i pensionati faticano a tener dietro alle tariffe (come l’acqua o la Tarsu). E’ un problema generalizzato, cui si aggiungono alcune croniche carenze nei servizi».
Si spieghi.
«Manca una rete di trasporto pubblico permanente, e dunque non limitato all’estate. Chi non abita in centro (e qui gli anziani soli non sono pochi), fa difficoltà ad accedere a servizi essenziali: ambulatori, farmacie, poste. Bisognerebbe potenziare l’assistenza domiciliare, realizzare una casa-albergo integrata nel tessuto urbano, istituire un consultorio familiare, sperimentare una “carta dei servizi” che colleghi la nostra realtà a un comprensorio più ampio, e difendere l’ospedale di Recanati ».
«Manca una rete di trasporto pubblico permanente, e dunque non limitato all’estate. Chi non abita in centro (e qui gli anziani soli non sono pochi), fa difficoltà ad accedere a servizi essenziali: ambulatori, farmacie, poste. Bisognerebbe potenziare l’assistenza domiciliare, realizzare una casa-albergo integrata nel tessuto urbano, istituire un consultorio familiare, sperimentare una “carta dei servizi” che colleghi la nostra realtà a un comprensorio più ampio, e difendere l’ospedale di Recanati ».
Perché?
«Qua non abbiamo una residenza sanitaria assistita: la vicinanza del S. Lucia e dei servizi sanitari che l’ospedale è in grado di fornire diventa essenziale. Fin qui, non ho sentito una sola parola».
ale. c.
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