Riccardo Nencini  ha inviato questa mattina una lettera a  Walter Veltroni chiedendogli di concordare gli emendamenti e le proposte di modifica  del testo Calderoli "con tutti i partiti che votarono nel 2001 la modifica costituzionale  del centrosinistra". "Tanto più - spiega il leader socialista - che il disegno di legge delega  del Governo applica la Costituzione a metà e non rispetta il testo costituzionale". "Ci rivolgiamo alla forza parlamentare residua del centrosinistra del 2001 – scrive  Nencini - perché nel contrastare il disegno di legge delega per l'attuazione dell'art.119   tenga presente che il titolo V va attuato in forma organica e coerente". Infatti secondo Nencini  "nel disegno di legge del Governo mancano tutte le norme che riguardano i  poteri sostitutivi previsti dall'articolo 120 della Costituzione che non possono essere  separati dall'applicazione dell'art.119. Solo in questo modo il governo - sottolinea Nencini -  è messo nelle condizioni di garantire la tutela dell'unità giuridica, politica,  civile e sociale dello Stato unitario, nonché la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni  riguardanti diritti civili e sociali di tutti gli italiani.  Il disegno di legge dimentica invece - sottolinea Il Segretario del partito nella lettera- di definire  la procedura per garantire, in caso di necessità,  l'esercizio dei poteri sostitutivi previsti dalla Costituzione. "Proprio tenendo insieme l'art.119 con l'art.120, voluti allora dal centrosinistra –  spiega ancora Nencini - si era inteso garantire la convergenza tra questione meridionale  e questione settentrionale e tra realtà nazionale ed esigenze di Roma capitale.  I  socialisti che votarono allora insieme a Margherita  e DS le modifiche della  Costituzione vogliono che adesso la Costituzione sia applicata per intero e non solo  - conclude ilsegretario del partito - nella parte che fa comodo alla Lega". "Chiediamo dunque al  PD – conclude Nencini -, l'unica forza superstite della coalizione  che approvò la modifica del Titolo V, di ricostruire il tavolo delle forze che allora erano in  parlamento per concordare  la difesa di quel testo".

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