"E adesso che, dopo le amministrative, persino Di Pietro si richiama al modello riformista e alla vittoria di Hollande in Francia ed ha scoperto l’acqua calda, cioè che c’è bisogno di un’alleanza riformista, non abbiamo alcuna intenzione di delegare a forze non socialiste (o democratico riformiste), meno che mai a partiti ed esponenti che hanno fatto del giustizialismo populista una ragione di vita, tutti i compiti di governabilità. Il nuovo socialismo e il nuovo riformismo – che non hanno nulla a che fare con la “foto di Vasto”, ormai sbiadita dall’effetto del voto del 6 e 7 maggio - dobbiamo assumerli in proprio, con un rinnovato e sempre più forte protagonismo" E' quanto afferma Rocco Vita, presidente della Consulta Nazionale Autonomie Locali del Psi.
"Una mission ancora più esaltante che ci deriva dai nuovi e più forti consensi elettorali, quali caloroso incoraggiamento a proseguire, scrollandoci di dosso una volta per tutte per recuperare ogni “sindrome”, per rovesciare i limiti che ne hanno purtroppo contraddistinto l’azione nella sua storia recente, rinnovando il progetto politico che fa riferimento alla cultura del socialismo europeo, attraverso la Casa dei Riformisti. Non fare presenta un doppio rischio - osseva Vita -: avere buone idee e non poterle spendere e restare oppressi tra un populismo radicale inneggiante all’antipolitica e l’area cattolico-moderata che si dà un progetto alternativo. Quell’antico detto popolare - “Se un’idea è buona, deve esserci un partito che la rappresenta” – è ancora più attuale.
Dunque, nonostante prosegua l’oscurità mediatica nei confronti dei socialisti (in verità mai interrotta dagli anni settanta-ottanta), con giornalisti ed opinionisti concentrati sul fenomeno del grillismo e magari sulle cronache della famiglia Bossi, ripartiamo da successo elettorale.
E’ vero in alcuni Comuni i socialisti tornano a sedere in Consiglio dopo 20 anni di assenza: un elemento che dà maggiore significato di attualità al 120esimo anniversario del Psi che abbiamo di recente festeggiato a Genova, a riprova che sono stati premiati l’impegno e la caparbietà di quanti, nel territorio, non hanno mai perso la speranza e la fiducia in un pronto riscatto del nostro partito.
Abbiamo dimostrato che sconfiggere l’antipolitica con la buonapolitica non solo è possibile - sottolinea l'esponente socialista - ma è che solo così il ciclone potrà perdere forza e trasformarsi in un venticello utile ad un paese boccheggiante. Non si sottovaluti: il vento dell’anti politica potrebbe avere effetti ancora più devastanti verso partiti che non sono stati in grado di autorigenerarsi nelle loro piattaforme politiche, forme organizzate, mancati agganci al sistema politico europeo ed anche - conclude Vita - in un adeguato processo di ricambio della classe dirigente.
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