Ancona,17/02/2012 – Si faccia avanti chi, al di fuori di una caserma (parlo di quelle di un tempo), abbia mai ascoltato volgarita' piu' gratuite di quelle uscite dalla bocca di Adriano Celentano, l'altra sera al Festival di Sanremo.
Alzi la mano chi ricorda una sola battuta, un solo pensiero significativo, insomma qualcosa che, al di fuori delle sue canzoni, si debba ad Adriano Celentano. Al quale, invece, sempre l'altra sera a Sanremo, la RAI ha voluto offrire (per l'ennesima volta) la possibilita' di esibirsi nell'abituale sproloquio narcisistico infarcito di offese.
Conviene che anche le persone serie si occupino di queste cose. Non solo perche' con l'esibizione di Celentano, condita di insulti a destra e a manca (i piu' indegni, questa volta, sono stati quelli ai giornali cattolici, L'Avvenire e Famiglia Cristiana), si e' raggiunto e superato ogni limite. E neppure solo perche' la RAI e' un servizio pubblico, come tale titolare di molti privilegi tra cui quello, decisivo, di poter esigere dagli spettatori un canone equiparato ad un tributo fiscale. Ma soprattutto perche' cio' che sono la radio e la televisione di un paese e' troppo importante per cio' che quel paese stesso e'. Troppo importante per la definizione dei modi con cui pensa se stesso ed il mondo. Il turpiloquio ed i balbettii pretenziosi di Celentano, il suo cachet astronomico (non importa se devoluto in beneficenza) sono insieme il simbolo di quello che il Festival di Sanremo e la RAI sono diventati negli anni.
Nel merito dello sproloquio di Celentano che, dall'alto delle sue Holding, invoca addirittura la chiusura dei giornali cattolici “rei”, a suo dire, di parlare di politica invece che di DIO, faccio una sola considerazione. Il Magistero della Chiesa passa anche attraverso il suo impegno sociale. Spesso parlare di politica significa parlare proprio di DIO come ci insegna l'intera Dottrina Sociale della Chiesa.
L' Avvenire e Famiglia Cristiana quando parlano della condizione di vita degli emarginati, degli immigrati e dei pensionati a 450,00 Euro al mese, parlano in difesa di coloro che la Bibbia definisce gli “ULTIMI” e che la Chiesa si adopera, quotidianamente e concretamente, per aiutare e sostenere. E' anche cosi', forse soprattutto cosi', che la Chiesa Cattolica svolge la sua opera di Evangelizzazione.
Nessun luogo come Loreto e' piu' adatto a replicare a Celentano con una semplice frase che, voglio ricordargli, ha cambiato il mondo:
“HIC VERBUM CARO FACTUM EST”
MORENO PIERONI
(Presidente Gruppo Consiliare PSI – Regione Marche)
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