Concordiamo sulla necessità di una vera riduzione dei costi della
politica - ha dichiarato Angelo Sollazzo, della Segreteria Nazionale
del PSI: -
Non è più tollerabile un Parlamento di mille unità, il mantenimento
delle Province, enti del tutto inutili, e dei Comuni al di sotto dei
cinquemila
abitanti.
Parimenti gli emolumenti agli eletti non possono essere di dimensioni
doppie rispetto a quelli degli altri rappresentanti popolari dei
Paesi
dell'Europa, di pari sviluppo rispetto all'Italia.
La casta, però, non è solo
quella dei politici, ma anche dei top-managers, dei giornalisti famosi, dei
magistrati, dei rettori delle università e di altri ancora.
Si riducano drasticamente i 500mila cittadini che, direttamente o in via
indiretta, vivono di politica, si cancellino le migliaia di consulenti,
spesso inutili, che girano attorno agli eletti e nei posti di potere. Si
risparmi il miliardo per la guerra in Libia, i 3 miliardi per le missioni
all'estero, si rinunci alla spesa di 27 miliardi per l'acqusto di 121
cacciaborbandieri, di 100 caccia e di 110 elecotteri da combattimento, (non
si sa per combattere chi). Si facciano pagare le tasse al Vaticano, e si
eliminino le agevolazioni di ogni tipo.
Detto ciò bisogna, però , essere chiari su un aspetto. Per gestire in
modo decente la cosa pubblica, si ha bisogno di professionisti e non
di
dilettanti della politica, che tanto danno hanno arrecato in questi ultimi
quindici anni.
La favola della società civile va rivista nel senso dei meriti e della
preparazione e non per coloro che più sono digiuni di politica e
maggiormente avrebbero titolo per alti incarichi.
La politica deve avere il giusto costo, diversamente si ritorna al
secolo scorso. Dopo l' unità d'Italia si votava per censo e si poteva
essere eletti solo si si avevano alle spalle cospicue proprietà.
I poveri e le donne erano banditi dalla gestione della cosa pubblica. Se
vogliamo evitare che a Berlusconi succedano altri Berlusconi, è
necessario pretendere una certa produttività agli eletti, ma garantire
loro la giusta
remunerazione in media con quelle europee.
Un avvocato, un medico ovvero un ingegnere, che interesse avrebbero a
scendere in campo, se il proprio emolumento finale dovesse essere
inferiore a quello garantito dalla professione?
Allora la politica resterebbe di appannaggio dei ricchi e dei
ricchissimi alla faccia della democrazia rappresentativa.
Fa specie che su questo tema la sinistra, forse infettata da demagogia e
populismo, tace.
On. ANGELO SOLLAZZO
(Segreteria Nazionale PSI)
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