Lettera di Rino Formica a "Il Foglio"
- 24 aprile 2010 -
- 24 aprile 2010 -
di Giovanni MuziAl Direttore -  Centinaia di metri  quadrati di prime pagine dei quotidiani sono state occupate da articoli,   comunicati e servizi fotografici sull'eruzione del vulcano Pdl.  Descrivere e  fotografare la cenere e i lapilli è nelle possibilità di tutti. Capire  le  ragioni profonde che hanno scatenato l'evento, richiede sapienza nel  giudicare  ed esperienza di analisti. Cosa è successo ieri nel Pdl e cosa succederà  domani  nel Pd, dato che i due partiti sono simmetrici perché figli gemelli  della stessa  partoriente ( l'Italia in crisi degli anni Novanta )? La risposta è  semplice:  perché il sistema dei partiti post ideologici è entrato in conflitto con  il  sistema istituzionale vigente. Nella direzione del Pdl si è disvelata la  realtà  impietosa: o il sistema dei partiti destrutturati, carismatici e  personali  comprime nel suo schema le istituzioni rappresentative o esso stesso  diventa  sorgente infettiva dell'equilibrio nazionale.  Nessun  giornale ha dato rilievo a due passaggi degli interventi di Alfano,  ministro  della Giustizia, e di Formigoni, potente governatore della regione  chiave dello  stato padano. Alfano ha detto: i vecchi partiti, che vollero i  costituenti (  costruttori dello stato e garanti della democrazia ), sono stati  eliminati dalla  Costituzione materiale, che con la indicazione sulla scheda elettorale  del nome  del capo del governo, ha stabilito che la mediazione tra popolo e  istituzioni  appartiene al capo carismatico eletto. Formigoni ha calato nella realtà  dei  prossimi giorni questa verità e ha detto: il 25 aprile Napolitano verrà a  Milano  a celebrare il 65° della resistenza, ci sarà anche Berlusconi, ed è a  questi che  spetta pronunciare un discorso per riaffermare il titolo istituzionale  che  possiede: è la più alta autorità dello stato direttamente eletta dal  popolo. A  questo punto è inutile fingere di non capire. Oggi non si tratta di  baloccarsi  con le parole indigeste di Fini o con le reazioni disgustate di  Berlusconi; si  tratta di capire se in Italia vi è una maggioranza che accetta la  democrazia  plebiscitaria al posto della democrazia parlamentare. Questa maggioranza  non  possiamo ricavarla dai sondaggi, ma solo da un diretto ed esplicito  referendum  popolare. Ma questa è una riflessione retorica e inutile, perché in  Italia è da  vent'anni che si è spezzato lo stato e nessuno ha voglia di  ricomporlo....
Si prega di pubblicare questo intervento di "Formica" e si invita i Socialisti ad   adoperarsi per ricomporre lo Stato.
Nessun commento:
Posta un commento