
  Claudio Bellavita - http://www.aprileonline.info
La maggior parte dei giovani è totalmente sfiduciata, che manco si avvicinano ai banchetti per le firme dei referendum. D'altra parte non hanno torto: gli abbiamo tolto la speranza di un lavoro sicuro e di una pensione decente, li condanniamo a vivere alle spalle dei genitori, li perseguitiamo con multe e arresti nei loro momenti di socializzazione: le birre per strada di notte, lo scambio di spinelli che è il rito di farsi gruppo. Siamo su pianeti diversi, i loro momenti di socializzazione quotidiana sono su internet, dove le solitudini si parlano....
Lasciamo fuori, con dispiacere, il livello europeo, dove il PES non è  mai nato, come si è visto in questi giorni di crisi gigantesca.
In  Italia non c'è nessuno che voglia chiamarsi socialista e c'è la maggior  parte dei giovani totalmente sfiduciati, che manco si avvicinano ai  banchetti per le firme dei referendum.
D'altra parte non hanno torto:  gli abbiamo tolto la speranza di un lavoro sicuro e di una pensione  decente, li condanniamo a vivere alle spalle dei genitori, li  perseguitiamo con multe e arresti nei loro momenti di socializzazione:  le birre per strada di notte, lo scambio di spinelli che è il rito di  farsi gruppo. Siamo su pianeti diversi, i loro momenti di  socializzazione quotidiana sono su internet, dove le solitudini si  parlano.
Solo facendo leva sulla rete, dove si sentono protetti e tra  loro, Vendola è riuscito a mobilitarli in Puglia (diamo una lezione ai  piddini presuntuosi e immobilisti) e i grillini ovunque si siano  presentate le 5 stelle. Nessuno di loro va oltre ai 35 anni, e sono  esattamente quelli che mancano ai partiti e ai sindacati, dove ci sono  solo pochi dei loro coetanei, quelli che gli altri conoscono benissimo  da sempre come opportunisti e carrieristi. 
Non serve  assolutamente a niente che come vecchi professori ossificati ci  precipitiamo a misurare il tasso di sinistra di questi movimenti, come  se dovessero rispondere alle interrogazioni scolastiche di chi ha da  insegnare solo le proprie sconfitte. Sono loro che hanno tutto il  diritto di interrogare noi, siamo noi che dobbiamo spiegare perchè nel  giro di 20 anni abbiamo svenduto un patrimonio accumulato in cento anni  di lotte e di sacrifici: la scala mobile, il TFR, le pensioni decenti,  la sicurezza del posto di lavoro. E ora, insaziabili, gli stiamo  svendendo i beni comuni, privatizzando le municipalizzate in modo che  possano aumentare le tariffe e precarizzare i loro lavoratori.
In  una famiglia, dove i padri svendono il patrimonio che hanno ereditato  per correre dietro a mode, truffe e fantasie, i figli sono costretti a  ricorrere all'interdizione: è quello che ci spetta, altro che andargli a  insegnare le regole dell'equilibrismo dell'immobile politica italiana.
Che  al discredito che ha portato alla fine della prima repubblica ha  aggiunto il disprezzo verso gli elettori e la rottura dei canali di  partecipazione politica della seconda, dominata da partiti che non  esistono come struttura ma solo come ditta personale o familiare, e che  ricevono scandalosi contributi dello stato senza alcun controllo. 
La  seconda repubblica nasce con due leggi sciagurate, la Bassanini che dà  tutto il potere degli enti locali a funzionari carrieristi e attenti  solo ai loro privilegi e alla loro sicurezza, sotto la guida di una  unica persona eletta a capo dell'ente,mentre tutti gli altri, eletti o  nominati non contano assolutamente niente, devono solo fare un teatrino.  E su scala nazionale l'uninominale con le candidature paracadutate dal  centro, poi ulteriormente peggiorato col porcellum in cui all'elettore è  solo lasciata la scelta tra padella e brace.
Questo quadro politico  non ha fatto altro che continuare l'unico gioco che hanno imparato:  come controllare il paese avendo la maggioranza relativa della corrente  di maggioranza relativa del partito di maggioranza relativa. La sola  novità della seconda repubblica è che ci sono due partiti di maggioranza  relativa, e in entrambi galleggiano quelli che sono bravi in questa  ricerca di equilibrio. Fessi totali, che non hanno niente da dire oltre  che la richiesta di uno spazio, e qualche parola di circostanza. Con la  profonda convinzione che, tanto, gli italiani sono stupidi. Beh, si  comincia a dimostrare che non lo sono.
Stupidi se mai sono gli  autonominati capi della sinistra che scambiano dei parassiti per dei  capitani coraggiosi, che gli svendono le autostrade, le partecipazioni  statali e le municipalizzate per avere un trafiletto elogiativo sul Sole  24 ore. Che si prestano come gastaldi e fattori a un nuovo periodo di  enclosure, quando per favorire l'accumulazione di capitale furono  portati via ai contadini i boschi e i pascoli che erano di tutti. Solo  che questi vanesi imbecilli vorrebbero anche che i contadini depredati  li votassero e li applaudissero. Beh, non sarà cosi, e come dice una  vecchia canzone, sarà tra un mese, sarà tra un anno...ma queste cose e  questa gente finiranno.
A noi che siamo fuori dal gioco, per  fortuna, ci resta solo di decidere se continuare il gioco delle figurine  tra i partitini scomparsi che rappresentano solo più pezzi di storie  superate e fedeltà spesso assurde o preparare un programma non di 300  pagine come fece Prodi subito dopo le svendite in saldo, ma di poche  idee forti, precise , da prendere o lasciare.
1) una legge che  regolamenti il lavoro precario, lasciando gli imprenditori, cooperative  comprese, libere di ricorrervi ma a patto che il costo annuo sia del 50%  superiore al costo annuo del pari lavoratore a tempo indeterminato.  Quelli di 24 Ore, Cazzola e Sacconi urleranno come aquile, è esattamente  quello che devono fare coi socialisti. E D'Alema e gli ex comunisti  tanto ansiosi di gradimento dal mondo industriale vadano a prendersela  dove più gradiscono.
2) un'altra legge che sopprima la cassa  integrazione e la sostituisca col salario di cittadinanza.
3) una  legge costituzionale che articoli l'arti 41 della costituzione  spiegando che i beni comuni non hanno rilevanza economica e non possono  essere privatizzati
4) una legge costituzionale che vincoli il  finanziamento ai partiti all'osservanza di statuti democratici al loro  interno, con l'obbligo del voto segreto quando si tratta di designare  persone. A partire dal capo.
5) la legalizzazione delle droghe,  così come è legale l'alcool e il tabacco, che saranno vendute in  farmacia con contenuti sicuri a prezzi compatibili con quello di alcool e  tabacco, eliminando lo spaccio e la maggior parte della malavita.  Questo significa non dover costruire nuove carceri e risparmiare il 50%  dei costi dei ministeri della giustizia, dell'interno e delle comunità  di Don Gelmini- non toccare i miei bambini.
Ci diranno che siamo  matti, rimarremo isolati: Perchè, adesso contiamo qualcosa? O speriamo  ancora in una elemosina del PD? Abbiamo da perdere solo la nostra  inconsistenza.
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