Ci sono o non ci sono i duecentomilioni di euro, tanti ce ne vorrebbero, si dice, per costruire un ospedale unico, chiudendo Civitanova Marche e Macerata, lasciando Camerino ? O sono semplicemente virtuali ?
I nostri sindaci, considerata la proposta del Presidente Ceriscioli che ogni tanto rilancia, si “accapiglieranno” su dove localizzare la nuova struttura, invece di discutere il nuovo piano delle reti cliniche. Ognuno la vorrebbe più vicina a lui, come se dovesse sorgere dall’oggi al domani. Non è certamente così. Se tutto va bene, come si vocifera, potrebbe vedere la luce, forse fra dieci/ventanni. Secondo il decreto Balduzzi a Macerata vi sarebbe un presidio ospedaliero unificato articolato su tre strutture, Camerino, Macerata e Civitanova Marche. Parlare di un ospedale unico, senza più Civitanova Marche e Macerata, con posti letto inferiori a quelli dei due ospedali messi insieme, sembra fatta più per distrarre gli amministratori maceratesi che affrontare i pressanti problemi e le criticità che vivono le nostre strutture. Nelle prossime conferenze, i sindaci dovrebbero soffermarsi soltanto sul piano socio-sanitario delle reti cliniche, che disegna il futuro della nostra sanità provinciale. In alcuni reparti dei tre ospedali vi è scarsezza di personale medico, infermieristico e di strumenti diagnostici. Nonostante ciò la sanità provinciale offre prestazioni di qualità in accoglienza, professionalità dei medici e d’infermieri.
Si risparmierebbero, senza togliere la funzionalità dell’ Asur, diversi quattrini che potrebbero essere riutilizzarli nelle Aree Vaste più deboli, in personale sanitario, in nuovi servizi e dotarle di ulteriori strumenti diagnostici. Perché inoltre non ripensare a dare alle Aree Vaste la personalità giuridica? Forse si teme del venir meno dell’ASUR regionale? Sa quanto si risparmierebbe e quanto si guadagnerebbe in funzionalità! Il presidente della regione e il direttore generale dovrebbero avere ben presente la situazione in cui si trova l’Area Vasta 3, in termini di personale, di unità operative e di tutte quelle difficoltà cui alcune volte vanno incontro i malati, nonostante l’affannarsi dei nostri bravi medici. I sindaci dovrebbero approfondire il piano delle reti cliniche, per migliorare i servizi della nostra Area Vasta e individuarne di nuovi, rendendo così più agevole il percorso del malato.
Stiano in campana i sindaci, specie quelli del camerinese,dell’alto potenza e dell’esino sulla proposta del nuovo piano delle reti cliniche che potrebbe compromettere, a lungo andare, parte della sanità di Camerino e San Severino.
A Camerino va bandito e espletato al più presto il concorso per il primario di ortopedia e dare copertura alla pianta organica;così come a medicina. Coprire tutto l’organico medico a cardiologia per rendere ancora più funzionale un reparto,di per se ben strutturato,unitamente all’UTIC. Sarebbe importante prevedere un h24 per OSS al pronto soccorso camerinese, considerati gli oltre 10.000 accessi.
A Camerino-San Severino inoltre dovrebbe ritornare ematologia, inspiegabilmente tolta dal nuovo piano. Dove andranno i malati onco-ematologici, a Civitanova con tutto il disagio che dovrebbero subire?
Riconsiderare un’U.O.S. di chirurgia di urgenza. Reintrodurre l’U.O.S. di urologia (San Severino-Camerino), già presente, che ben funzionava. Per adoprare al meglio gli strumenti diagnostici di radiologia tra Camerino e San Severino sarebbe opportuno completare l’organico già previsto e stabilire un’U.O.S. per diagnostica TAC e RM. E poi c’è diabetologia a Camerino con soddisfazione dei diabetici e che ora, pare, si voglia cancellare. Importante è l’istituzione dell’U.O.C. di oculistica a San Severino, già promessa, ma non mi pare di averla notata nel nuovo piano delle reti cliniche. Non mi risulta,infine, che la conferenza dei sindaci, per il momento, abbia espresso parere favorevole sul nuovo piano delle reti cliniche.
Camerino - 17 Agosto 2016
Dario Conti
Gia' sindaco di Camerino
Presidente Federazione PSI di Macerata
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