La frase pronunciata ieri
da papa Francesco, "Chi sono io per giudicare un gay?"
riesce a rompere, con un messaggio semplice e rivoluzionario insieme,
un tabù millenario. La dichiarazione del Pontefice spazza via
posizioni superate, apre un capitolo nuovo sul tema dei diritti
civili ed avvia un percorso di superamento di pregiudizi radicati da
lunghissimo tempo. Una presa di posizione, la sua, che merita pieno
sostegno e condivisione. Se la massima autorità della Chiesa
cattolica è capace di passi avanti di questo genere, non possono
essere da meno le istituzioni laiche. Il comune di Civitanova Marche
farà la propria parte per quella che è una vera e propria battaglia
di civiltà. Subito dopo la stagione estiva, d'accordo con la
maggioranza, intendo presentare al primo consiglio comunale utile il
regolamento per l'istituzione del registro delle unioni civili. Un
provvedimento che non interessa ovviamente solo le coppie
omosessuali, ma tutte quelle coppie non unite dall'istituto del
matrimonio, e che rappresenta un passo avanti per tutta la
collettività.
Sempre a settembre, credo
si possa pienamente accogliere il suggerimento dell'artista Anna
Donati, che ha proposto il conferimento della cittadinanza onoraria
al ministro Cecile Kyenge. Un'idea pienamente condivisibile, che
intendo porre all'ordine del giorno del consiglio. La città di
Civitanova Marche avrà modo così di essere protagonista di un
grande momento di civiltà, lanciando due profondi e significativi
messaggi di apertura ed integrazione.
Il Presidente del
Consiglio comunale di Civitanova Marche
Consiglio Nazionale del
Partito Socialista Italiano
Ivo Costamagna
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