
L'impianto della relazione di Nichi Vendola al congresso di SeL, al netto degli artificiosi bizantinismi lessicali che rendono complicato ciò che è di una semplicità elementare, è suggestivo e potrebbe essere anche convincente. - Così Gerardo Labellarte della Segreteria Nazionale del PSI commenta la prima giornata del congresso di SeL in corso a Firenze.
Infatti la cornice entro la quale il Governatore della Puglia ha svolto il suo intervento - prosegue l'esponente socialista - induce a ritenere che le sue parole ben difficilmente, con la base che si ritrova, potranno trovare applicazione.
I fischi indirizzati dalla platea congressuale all'indirizzo dei sindacalisti della CISL e della UIL e soprattutto al segretario del PSI Riccardo Nencini - sottolinea Labellarte - sono la plastica dimostrazione di quanto alle parole del leader non corrisponda affatto il profilo politico di SEL che è ancora legata a teorie e prassi di stampo ideologico e sicuramente
non riformiste.
Non è per i socialisti una sorpresa anzi. - puntualizza il dirigente socialista - L'anno scorso fu questa una delle ragioni della conclusione dell'alleanza con SEL e i fatti di ieri confermano che il PSI nel separarsi da SEL aveva visto giusto.
Vendola deve capire che insistere a voler indossare i panni di leader di una coalizione di centro sinistra con una forte caratterizzazione riformista, essendo a capo di un movimento che mantiene in sè e rivendica con simili manifestazioni di ostilità verso interlocutori e possibili alleati il proprio antagonismo massimalista di stampo tradizionale, - conclude Labellarte -condannerebbe la coalizione ad una sicura e rovinosa sconfitta perchè occorre scegliere tra l'essere finalmente sinistra di governo o continuare ad essere la "sinistra del fischietto".
Infatti la cornice entro la quale il Governatore della Puglia ha svolto il suo intervento - prosegue l'esponente socialista - induce a ritenere che le sue parole ben difficilmente, con la base che si ritrova, potranno trovare applicazione.
I fischi indirizzati dalla platea congressuale all'indirizzo dei sindacalisti della CISL e della UIL e soprattutto al segretario del PSI Riccardo Nencini - sottolinea Labellarte - sono la plastica dimostrazione di quanto alle parole del leader non corrisponda affatto il profilo politico di SEL che è ancora legata a teorie e prassi di stampo ideologico e sicuramente
non riformiste.
Non è per i socialisti una sorpresa anzi. - puntualizza il dirigente socialista - L'anno scorso fu questa una delle ragioni della conclusione dell'alleanza con SEL e i fatti di ieri confermano che il PSI nel separarsi da SEL aveva visto giusto.
Vendola deve capire che insistere a voler indossare i panni di leader di una coalizione di centro sinistra con una forte caratterizzazione riformista, essendo a capo di un movimento che mantiene in sè e rivendica con simili manifestazioni di ostilità verso interlocutori e possibili alleati il proprio antagonismo massimalista di stampo tradizionale, - conclude Labellarte -condannerebbe la coalizione ad una sicura e rovinosa sconfitta perchè occorre scegliere tra l'essere finalmente sinistra di governo o continuare ad essere la "sinistra del fischietto".
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