Nel corso dell’ultima direzione nazionale del PSI è capitato che
le limitazioni di orario mi abbiano impedito di intervenire. Per chi
interessi, ritengo: 1) che senza dubbio sia inutile una discussione
sulle decisioni passate, che sono comunque state prese con sostanziale
unanimità da parte del gruppo dirigente. Tabacci era una tigre di carta,
ma del senno del poi, dice ilproverbio italiano, sono piene le fosse 2)
la vittoria a volte è sfuggente,dice un altro proverbio, orientale, e
l’indubbio successo nel ritornare inParlamento è reso sfuggente dalla
condizione generale di precarietà dellalegislatura e dalla crisi del
progetto della coalizione “Italia bene comune” 3) in tutto questo, la
“ragione sociale” del PSI non cambia: costituire un grande partito
socialdemocratico di tipo europeo, e quindi le ragioni ideali
dellacoalizione PD PSI SEL sono tutte valide, e il tema è tuttora con
forzaall’ordine del giorno, in SEL e nelle componenti del PD di
ispirazioneriformista (con questa parola non intendo i renziani, ma i
socialdemocraticipiù o meno definiti come tali). Non abbiamo altre
ragioni di esistere che quelle di condurre un “corpo a corpo” con le
altre componenti della sinistra italiana utili a questo progetto 4)
l’idea di un’area “laica liberale” appare obsoleta e in qualche modo un
diversivo rispetto alla nostra finalità storica 5) in particolare, la
ricerca, non nuova, di un’interlocuzione con RadicaliItaliani, dato che
altre forze “laico liberali” utili non ci sono, se non si intende quella
di Monti ma non credo, riporta al fallimentare progetto della Rosa nel
Pugno del 2007. Abbiamo già dato. Esso non si chiuse solo per le
senilità di Pannella o le incertezze di Boselli, ma per la difficoltà di
tenere assieme culture non veramente compatibili ,specialmente sui temi
europei einternazionali. Ricordo bene che la più vivace opposizione
alla politica mediterranea e mediorientale del governo Prodi venne dai
Radicali. Radicali Italiani è un soggetto ad alto tasso di ideologia,
membro dell’Internazionale Liberale, sostenitore delle tesi di
Bolkestein nell’Europarlamento, e una riedizione di un’alleanza del
genere aprirebbe una duplicità di riferimenti europei, che è in
oggettiva contraddizione con il dichiarato appello al PSE. Come facciamo
un programma per le europee coi Radicali, oggi come oggi, non mi pare
chiaro, e temo non sarebbe il programma del PSE. Criticare la duplicità
europea del PD per via degli ex democristiani in quel partito e andarla a
replicare nel nuovo soggetto “laico liberale” mi pare curioso. 6)
l’endorsement della Bonino, se farebbe quindi parte di un progetto più
ampio, ebbene mi sembra un progetto in effetti comunque marginale e
residuale rispetto al disegno principale, quello di essere il motore
attivo di una grande forza riformista e socialista. Questo detto in
pillole da FB, sede impropria ma che rischia in questi giorni di
prevalere su quelle normali, tanto che si è sentito dire che il
dibattito poteva essere condensato, le posizioni essendo note da
Internet (!).
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