
Nelle rilevazioni sulle intenzioni di voto che, occorre ricordarlo, si svolgono in un panorama mediatico nel quale le piccole formazioni vengono quasi sistematicamente ignorate, il PSI è segnalato in costante crescita di consensi rispetto al risultato delle politiche del 2008 e si attesta su un incoraggiante 1,6% che sostanzialmente conferma il trend delle ultime elezioni regionali e delle provinciali sarde.
I sondaggi denunciano comunque il netto fallimento del bipartitismo coatto voluto da Berlusconi e Veltroni.
Infatti il dato più significativo che emerge dalle rilevazioni di questi giorni è la forte flessione del PdL (stimato poco sopra il 33%) che perde 4 punti secchi rispetto alle politiche di 2 anni fa e l' ancora più evidente arretramento del PD (stimato al 27%) che di punti ne perde oltre 6.
In questo contesto cresce in modo quasi esponenziale la percentuale di chi non vota o vota scheda bianca con una cifra che si attesta vicinissima al 30%.
A trarre beneficio dalla vistosa flessione del PdL è la Lega Nord che si attesta all'11,6% contro l'8.3% delle politiche. L'IDV invece pare non scoppiare di salute: infatti è stimata al 6.9%, in crescita rispetto alle politiche 2008 ma in sensibile arretramento rispetto al risultato delle europee del 2009 (8%).
L'UDC segna un piccolo avanzamento rispetto al 2008 sfiorando il 6% mentre il PRC si attesta al 2.6% e Sinistra Ecologia e Libertà al 2.8%, in flessione rispetto alle europee 2009.
Al di sotto dell'1% vengono stimati Radicali e Verdi (entrambi allo 0.7%) mentre La Destra flette (2% contro il 2.4% del 2008).
Infine l'astro di Beppe Grillo appare decisamente in caduta libera. Il suo movimento è infatti inchiodato all' 1%.
I sondaggi denunciano comunque il netto fallimento del bipartitismo coatto voluto da Berlusconi e Veltroni.
Infatti il dato più significativo che emerge dalle rilevazioni di questi giorni è la forte flessione del PdL (stimato poco sopra il 33%) che perde 4 punti secchi rispetto alle politiche di 2 anni fa e l' ancora più evidente arretramento del PD (stimato al 27%) che di punti ne perde oltre 6.
In questo contesto cresce in modo quasi esponenziale la percentuale di chi non vota o vota scheda bianca con una cifra che si attesta vicinissima al 30%.
A trarre beneficio dalla vistosa flessione del PdL è la Lega Nord che si attesta all'11,6% contro l'8.3% delle politiche. L'IDV invece pare non scoppiare di salute: infatti è stimata al 6.9%, in crescita rispetto alle politiche 2008 ma in sensibile arretramento rispetto al risultato delle europee del 2009 (8%).
L'UDC segna un piccolo avanzamento rispetto al 2008 sfiorando il 6% mentre il PRC si attesta al 2.6% e Sinistra Ecologia e Libertà al 2.8%, in flessione rispetto alle europee 2009.
Al di sotto dell'1% vengono stimati Radicali e Verdi (entrambi allo 0.7%) mentre La Destra flette (2% contro il 2.4% del 2008).
Infine l'astro di Beppe Grillo appare decisamente in caduta libera. Il suo movimento è infatti inchiodato all' 1%.
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